Cercare nei posti sbagliati

“Niente di quel che ho visto al mondo ha confermato il suo famoso principio che l’amore è più potente del mio genere di magia, Silente” (Lord Voldemort)

“Forse stai cercando nei posti sbagliati” (Albus Silente)
(J. K. Rowling, HP e il Principe Mezzosangue, Salani)

Ho intenti di correggere quei lati del carattere che desidero non mi appartengano più.
Si chiamano “buoni propositi” e sono indirizzati a tutti coloro che amo. Verso me, anzitutto. Perché ci sono cose mie che proprio non riesco a sopportare.
Verso chi ho attorno, perché se non mi sopporto io da me stesso, figuriamoci chi ha la sventura di starmi accanto.
Occorrerebbe una magia, che come in fiaba cancellasse storture, cose sbagliate, azioni omesse e piccolezze d’animo.
Occorrerebbe cancellare male compiuto e subìto, …e saper ripartire con nuova serenità e con il piede giusto.
Ma vivere è difficile, seriamente difficile. Non c’è una mappa che dica quale strada sia migliore e sicura, sì che (per citar il Poeta) ‘l piè fermo sempre era ‘l più basso.

Così posso notare che i percorsi fatti, spesse volte, mi hanno fatto scivolare all’indietro.
Perdendo certezze di aver fatto le cose per bene, per me e per altri, ho imparato a stare sulla “soglia” e ad essere critico: da spettatore si può ben giudicare l’attore!
Ma ho rinunciato all’azione. E sono scivolato in basso.
Perché, anche a star fermi, il rischio è che la terra frani sotto il nostro peso.
E ci si trovi inesorabilmente più indietro di quanto si aveva guadagnato.

Ne traggo la lezione che occorre sempre muoversi, osare, rischiare. Certo per le cose di maggior valore (che, come sanno bene i discenti di Reale nello studio di Platone, stanno tra le cose non scritte e non scrivibili). Ma anche per quelle che di valore ne hanno forse meno, ma che aiutano a fare di noi persone migliori.

E’ la ricerca del Bene, che parte da cose piccole e assai vicine, prima di enunciarsi in grandi affermazioni. Ci si deve guardare attorno e saper ribaltare le prospettive.
Ne sanno qualcosa i cristiani, che nel fare il Bene si orientano al “prossimo”: “Amerai il prossimo tuo come te stesso” (Mt 22,39) e “Ama e fai ciò che vuoi” (Sant’Agostino, Omelia 7 sulla prima lettera di Giovanni). E lo fanno senza contropartita: Ama i tuoi nemici” (Lc 6,27-28).
Agire quindi, per non scivolare in basso. Costruire con amore, per riempire di senso e valore ciò che siamo e facciamo. Guardare all’Altro, perché l’atto cambia di valore a seconda dell’intenzione che lo guida.
Dilige et quod vis fac (Ama e fai ciò che vuoi) è un’esortazione alla responsabilità del cammino, non l’esaltazione del sentimento o il buon proposito.

Mi dico allora che non bastano i “buoni propositi”.
Davvero occorre agire. E  agire bene.
Anche se nulla di ciò che vedo al mondo mi conferma che l’Amore è magia risolutiva.
Lo leggo nella cronaca dei quotidiani. Nella viltà, sfrontatezza, ruberia e scarsa statura dei nostri politici. Nello scandalo di chi annuncia la Parola, assolvendo proprio istinto e desiderio di minori. In quei “comandanti” che abbandonano le navi che affondano con le persone che gli sono state affidate. In tutte le “vie infernali lastricate di buone intenzioni”. Partirò quindi da una consapevolezza: “quando mi sembra di aver fatto tutto giusto, lì si annida il difetto”. Devo sorvegliarmi. Costantemente.

Quando sbaglio invece, ho l’occasione per correggermi e, scivolando verso il basso, guadagnare il piè fermo per la risalita. Consapevole, senza disperazione.

Ho quindi buoni motivi per avere buoni propositi. Ma so che da solo non ce la faccio. So che ho bisogno di chi, volendomi bene, sappia consigliare, supportare e aiutarmi a “vedere” errori e riparare.
Ho bisogno di “amici”.
Amici, che sappiano amarmi per farmi ascendere.
Amici, che sappia amare per trascinarli in alto con me.
Amici, per viversi ed essere insieme.
Ciò di cui ho bisogno, è proprio qui attorno.

Forse ho cercato nei posti sbagliati.
Ma ora ho “buoni propositi”.

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